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Da molti anni Daniele Segre è uno dei pochi registi italiani veramente indipendenti, nel senso che realizza i suoi film, fuori dalle mode del momento e in completa autonomia produttiva. Daniele Segre oltre alla sua attivita' cinematografica e teatrale, e' docente di regia alla Scuola nazionale di Cinema e collabora con il CMT dell'Universita' di Pisa.

venerdì 30 marzo (ore 20.15) sara' al Cineclub Arsenale a presentare il suo ultimo lavoro: Mitraglia e il verme.

Un film girato in soli sette giorni in digitale, a bassissimo costo, senza alcun aiuto pubblico, un unico piano sequenza a camera fissa, due soli, ottimi interpreti, Antonello Fassari e Stefano Corsi. Un'opera originale che è stata presentata al Bergamo Film Meeting, dove ha riscosso un grande successo di pubblico e critica, ma che non ha trovato una distribuzione nelle sale cinematografiche. L'Arsenale sempre attento alla produzione indipendente e agli autori che affrontano coraggiose scelte produttive, ha ben pensato di offrire agli spettatori più curiosi un'occasione unica, come quella di poter vedere Mitraglia e il verme.
La storia è ambientata nel cesso pubblico di un ortomercato dove Mitraglia, responsabile delle contrattazioni coi grossisti, affetto da calcoli renali, si precipita tra una colica e l'altra. Il Verme è il visionario e solitario guardiano della latrina che sogna vincite risolutrici all'ippodromo e si lapida coi sensi di colpa dopo aver scommesso e perso fino all'ultimo spicciolo. Quando scoprirà che il suo amico Mitraglia vuol licenziarlo metterà in scena il proprio funerale. In poco più di un'ora e un quarto densi di drammatico humor e irriverente ironia Segre punta la macchina da presa sul destino dei nuovi poveri coi loro sogni ai margini del mondo globalizzato. Un atto grave di denuncia che, spiega Segre, nasce dalla profonda indignazione per il tempo in cui viviamo, per la totale latitanza delle istituzioni. Ha scritto la sceneggiatura con Fassari, Corsi e il suo giovane allievo del centro sperimentale Antonio Manca, hanno provato giorni, non mesi, nello scantinato di un amico di Stefano e poi affittato per una settimana un capannone per le riprese, che avvenivano solo a notte fonda perché mancava l'insonorizzazione. Lì ha preso vita lo squallido pisciatoio mobile, sfogo del povero Mitraglia, “carico di degrado, in cui i sogni sono un lusso per chi non ha un futuro”. “Il personaggio è nato a casa di Stefano – racconta Fassari che soffre davvero di calcoli renali da ben undici anni -. Daniele vedendomi andare in bagno di continuo esclamò: che bel soggetto! Il suo modo di scrivere è unico, si fa laboratorio, come una volta, improvvisando, ma con certi paletti. Eravamo gonfi di cose che non si riescono più a dire, a fare, a recitare”. Un'urgenza espressiva che, come dice Daniele Segre “nasce dalla necessità di vivere il tempo presente, andando avanti nella ricerca di sguardi, messa in scena e linguaggi nuovi”.

Mitraglia e il verme viene viene proiettato giovedì 29 marzo alle ore 19 e 22.45; venerdì 30 alle ore 16.30 e 20.15.